Io avrei sempre voluto insegnare. Forse per il vecchio detto che “chi non sa insegna”…
Nel 2000, poco prima della mia laurea, venni chiamato dal mio vecchio professore di musica a tenere un ciclo di lezioni alla scuola media di Signa A. Paoli per le terze classi. Titolo: “Dallo strumento suonato all’ mp3″. Inutile dire che l’interesse dei ragazzi si rivolse più all’mp3 (e sopratutto a come realizzarli a partire dai cd) che agli strumenti suonati!
Fu comunque una bella esperienza, ma forse un po’ dispersiva.
Nel 2012 sono stato chiamato di nuovo a impersonare il ruolo di “docente” per un seminario sulla cosidetta “musica a bassa produzione”, vale a dire la musica professionale realizzata con mezzi semiprofessionali e/o casalinghi. Visto che è effettivamente possibile al giorno d’oggi (grazie al sempre maggiore rapporto qualità prezzo della tecnologia utilizzata a fini musicali) riuscire ad ottenere con basso costo dei risultati più che apprezzabili, la musica a bassa produzione può divenire una buona alternativa allo studio di registrazione inteso “alla vecchia maniera”, sopratutto per gruppi autoprodotti e/o esperimenti.
La prima “versione” del seminario è stata fatta presso la Scuola di Musica Dario Vettori Liutaio di Firenzuola.
Qualche giorno fa (26 aprile 2014) sono stato di nuovo chiamato dalla Scuola di Musica di Firenzuola per tenere un seminario…ma stavolta di rock progressivo: il mio grande amore musicale! Ho parlato delle origini del rock progressivo inglese, ma ho cercato quasi subito di “scendere in Italia” poiché secondo me il rock progressivo italiano degli anni settanta è molto più innovativo e legato alla realtà di tutti i giorni di tutte le altre. Durante il seminario, che ho voluto proporre in una veste “multimediale”, ho proiettato filmati d’epoca significativi degli stilemi del prog.
Ecco la locandina dell’evento, che ha avuto un bel successo di pubblico (e di cui sono quindi molto orgoglioso):