Chi non muore si rivede, care amiche e cari amici!
…E’ che io c’ho un sacco di progetti in ponte, non ultimi tutti quelli di Garretlabs (http://garretlabs.wordpress.com). E’ un sito di idee hardware e software open source (quasi come la mia musica!), e vi invito a visitarlo… chissà, qualche mi idea potrebbe interessarvi!
Ma oggi, finalmente, dopo un sacco di impegni per Garretlabs, riesco finalmente a mettere online per il download gratuito (come sempre sul mio sito) un nuovo pezzo strumentale, che si intitola Waves.
Con questo brano ho tentato di descrivere quei giorni che iniziano bene, in cui ti alzi -come si dice- col piede giusto, e per qualche ora sei sereno.
Poi, magari a causa di qualche rompipalle (sul lavoro o altrove) o peggio, di brutti imprevisti, vieni buttato talmente giù che non riesci nemmeno a fare i gradini di casa per buttarti sul divano.
…Ma ho anche tentato di descrivere quei giorni che sono il viceversa di quanto scritto finora: quando ti alzi e hai già il morale a pezzi, e poi capita qualcosa di bello e ti ritrovi a chiederti come mai prima stavi così male.
Credo (forse in modo piuttosto banale, lo capisco) che ogni giorno sia un’alternanza di umori alti e bassi, dovuti principalmente a “fattori esterni”, spesso indipendenti dalla nostra volontà.
E poi questi umori sono amplificati e/o attenuati dai “fattori interni”, cioè dai nostri singoli caratteri, dalle esperienze pregresse, dall’educazione ricevuta ecc.
Credo che queste “onde” (da qui il titolo Waves) facciano parte della nostra vita, e non essere trasportati dalle onde sarebbe come non-vivere, sarebbe non avere emozioni.
Un mare calmo è sicuro per la navigazione, ma nessun romanzo sarà davvero interessante se lo racconterà. Siete d’accordo?
Lo Sturm Und Drang della vita non è sempre un male se si è dei marinai esperti.
E se non lo si è, è la vita stessa che ci insegna il mestiere, volenti o nolenti.
Ok, basta con la filosofia e torniamo allle parti tecniche del brano.
Waves è un brano di rock progressivo principalmente elettronico, come nel mio stile.
Di durata medio-lunga (sui 7 minuti e mezzo), ha vari cambi di atmosfera e (secondo me) un bel finale con un assolo di guitar simulator che ha un po’ lo stile dei classici “solo” ariosi di Nick Barrett” dei Pendragon.
Questo è uno dei rari brani che ho scritto, suonato, arrangiato, registrato e mixato in appena due giorni. Ma non mi sembra un brutto risultato, spero che la pensiate come me dopo averlo ascoltato!Forse il mix è un po’ grezzo, con il basso piuttosto in evidenza…ma mi piace l’impatto decisamente “live” che ha.
Nel pezzo ho suonato il piano (…strano ma vero!), i sintetizzatori, il guitar simulator, il basso, ho programmato alcune parti di batteria…mentre altre le ho suonate per la prima volta interamente dal vivo (…e aggiustate poi in postproduzione ) con la mia batteria elettronica Alesis DM-7 (nuovo acquisto del mio studio!).
Vi lascio alle mie “onde”, sperando che il loro ascolto vi trasmetta delle belle sensazioni.
Buona navigazione care amiche e cari amici, e non dimenticatevi il giubbetto di salvataggio!
PS: nel frattempo ho tenuto anche un seminario multimediale (fatto cioè di miei racconti e commenti assolutamente personali, intervallati da video d’epoca) sul rock progressivo alla Scuola di Musica Dario Vettori di Firenzuola.
Se aveste voglia di replicare questo evento in altre occasioni (feste paesane, cicli seminari, scuole di musica ecc.) scrivetemi tranquillamente, che l’indirizzo lo conoscete!
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