Ormai tutti immaginerete che non sono un compositore prolifico. Lo so.
In realtà invece lo sono e scrivo un sacco di musica, ma ho il difetto che non riesco mai finalizzare i brani. Per il fatto che non ho nessun contratto con qualche sedicente produttore (per fortuna), non ho dei tempi da rispettare. E se da un lato questo permette alla mia vena creativa una libertà totale, dall’altro mi fa rimettere le mani infinite volte sullo stesso brano. E quindi non mi decido mai a dichiarare “ok, questo è finito!”.
Per questo al momento ho in lavorazione almeno venti pezzi diversi, a vari stadi: dalla idea base fischiettata nel cellulare, all’abbozzo suonato al piano, agli arrangiamenti finali, e addirittura alla fase di ascolto (e riascolto, e riascolto… e riascolto in macchina) per qualcuno di loro.
Tuttavia oggi voglio pubblicare un brano intitolato “Juno & Jupiter”, che ho iniziato a scrivere l’anno scorso (quindi nemmeno troppo indietro nel tempo stavolta!), e che è dedicato all’incontro ravvicinato tra il pianeta Giove (Jupiter per gli anglofoni) e la sonda spaziale Juno. Incontro ravvicinato che avverrà tra il 3 e il 5 luglio prossimi.
L’apppuntamento tra questi due amanti appassionati è atteso da più di cinque anni (dal lancio in orbita di Juno), ed è una appuntamento che per noi italiani è molto importante.
Perché a bordo della sonda Juno c’è un pezzetto di Italia (lo strumento JIRAM, oltre ai sensori stellari), anzi, un pezzetto di Campi Bisenzio (perché JIRAM è stati sviluppato da una meravigliosa squadra di persone delle vecchie “Officine Galileo” a Campi Bisenzio, azienda che oggi chiama “Leonardo”) .
E in quel pezzetto prodotto a Campi Bisenzio c’è pure un pezzettino del sottoscritto, perché ho fatto parte di quella squadra… e questo mi rende tremendamente orgoglioso.
Tutti i sacrifici che abbiamo fatto durante lo sviluppo dello strumento me li ricordo bene, e proprio per questo sono ancora più felice del risultato che siamo riusciti ad ottenere.
L’idea per la parte iniziale del brano mi venne cercando di riarrangiare in chiave jazz un pezzo piuttosto noto dei Tossic, storica band di metal demenziale della provincia di Pisa (http://www.tossic.it/), intitolato “Birra” (grazie ai mitici Ale e Asma per l’amicizia e per l’ispirazione!!).
L’arrangiamento jazz di Birra è ancora in corso ma da quelle prime note improvvisate ne scaturirono subito altre che pian piano ho iniziato a dividere in vari movimenti, ognuno ispirato a una fase della missione di Juno nel suo viaggio verso Giove.
Come sempre nel brano ho suonato tutti gli strumenti, reali e virtuali. E tra quelli reali stavolta ho usato anche due strumenti prodotti dal sottoscritto (anzi, dal mio blog tecnologico Garretlabs: https://garretlabs.wordpress.com/): il Meeblip SE Reborn (riedizione tutta italiana modificata e overclockata del celebre sintetizzatore monofonico opensource Meeblip SE) e il Rockit Reborn M1 (un altro spettacolare monosynth open source, RockIt che ho riprodotto e modificato in varie parti).
Di entrambi i sintetizzatori ho parlato con immensa gioia alla conferenza-evento TEDx Arezzo 2016 (a cui sono invitato per parlare di come sia possibile “hackerare la musica”)… se volete vedere il mio talk al TEDx Arezzo, ecco qua il video!
Comunque, tornando a bomba, alla fine il brano Juno & Jupiter è diventato una minisuite di circa dieci minuti. Dieci minuti di rock progressivo strumentale elettronico, che spero vi piacerà.
Ma, prima di salutarvi, vorrei fare una dedica speciale a un amico che ho avuto la fortuna di conoscere lungo il mio cammino artistico e con cui ho avuto l’onore e il piacere di scrivere e arrangiare musica. E che purtroppo non c’è più.
Questo ragazzo, che si chiama Mario e che era il mastermind del bellissimo progetto musicale TBP (http://www.tbpmusic.com/web/ ), era un grandissimo compositore e musicista professionista, ma era anche appassionato di fantascienza. Un anno fa, dopo aver ascoltato il mio brano “Don’t stop (dreamin’)” (che trovate nella sezione download del sito), mi chiese se mi andava di comporre e produrre qualche brano prog insieme a lui. Lo abbiamo fatto davvero, sentendoci quasi tutti i giorni su Facebook e scambiandoci le parti registrate via email e su Dropbox. E nel mentre abbiamo anche parlato di satelliti, di pianeti e del mio lavoro.
Per me quella di poter collaborare, seppur a distanza, con lui, è stata un’esperienza artistica e umana meravigliosa, che non dimenticherò mai. Non ho infatti mai incontrato in altri musicisti professionisti la stessa forza d’animo, la stessa fucina di idee, la stessa grinta, la stessa professionalità e serietà di Mario.
Io da lui ho davvero imparato moltissimo, anche cose che poco hanno a che fare con la musica ma molto più con la vita.
Ciao Mario, molto probabilmente in questo momento starai guardando da vicino l’arrivo di Juno su Giove. Ecco, questa mia canzone voglio dedicarla a te.
Buon ascolto e buon viaggio a tutti voi.
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