Il mio intervento a TEDxArezzo 2016: hackerare la musica (e il pensiero)

Ciao a tutte e a tutti!

Ormai è passato un po’ di tempo dallo scorso 12 marzo, giorno in cui ho avuto l’onore e il piacere di partecipare come speaker all’ evento TEDxArezzo 2016.

Un momento del mio talk, foto di Francesco Ghignoni

Questo è il video del mio intervento, in cui ho raccontato come la mia passione per la musica, unita alla mia preparazione tecnica nei campi dell’informatica e dell’elettronica, mi abbia portato a fare un percoso fatto di note e di transistor che si è realizzato con la progettazione e la produzione di strumenti musicali e sintetizzatori, che adesso io uso per fare la mia musica. Nell’ intervento ho anche fatto una piccola improvvisazione di mjusica sequenziale (in omaggio a Tangerine Dream) utilizzando due miei sintetizzatori RockIT  Reborn che ho prodotto modificando l’idea originale del progetto open source (http://hackmeopen.com/rockit-build-info/).

Il fatto di aver partecipato in doppia veste, sia di musicista che di ingegnere, mi ha dato la forte convinzione che la passione e la voglia di fare possano davvero riuscire a spignerci a superare i nostri limiti e le nostre insicurezze.

Per questo ringrazio infinitamente Giacomo Melani, che mi ha voluto inserire in questo evento stupendo. E anche Francesca Severi, Riccardo Ghignoni, Francesco Ghignoni, Leonardo Olivito, Officina 31 e tutto lo staff, per avermi fatto sentire a casa e per avermi fatto trascorrere una delle giornate più belle della mia vita.

Ripenso ai talk degli altri speaker con cui ho avuto l’onore di condividere il palco (Adrian Fartade, Matteo Moretti, Anna Prandoni, Emiliano Santarnecchi, Paola Mattioli, Nicoletta Tinti, Michele Punturo, Antonio Stango, Giuseppe Mingione e Orlando Fiordigiglio), e credo davvero che ognuno abbia messo il cuore e l’anima in quello che ha raccontato. E ognuno di loro mi ha donato qualcosa che rimarrà per sempre dentro di me. Perché l’aver assistito a degli interventi straordinari da parte di persone normalissime e allo stesso tempo con delle storie bellissime da raccontare, mi ha davvero fatto credere che sia sempre possibile andare “oltre”.

Anche oltre ai muri insormontabili che non ci permettono di realizzare le nostre idee e i nostri sogni, e che molto spesso  derivano dalla mediocrità e dall’inettitudine di un mondo che troppo spesso è ancorato al passato, al nepotismo e alle “chiacchiere senza farina”.

Voglio riprendere lo slogan di TEDxArezzo 2016 (“Beyond”), perché andare oltre al pensiero comune è spesso difficile, bombardati come siamo da false informazioni, da falsi miti e da falsi personaggi imprortanti accolti spesso come fenomeni. Che invece sono fenomeni sì, ma da baraccone.

Però il mondo è davvero pieno di persone che vanno oltre, ogni giorno. Oltre le difficoltà, oltre le idee, oltre i propri limiti, oltre l’immaginazione, oltre i preconcetti e l’ignoranza diffusa che ci vorrebbe tutti automi servi del potere.

Il mondo è pieno di bellissime idee e di persone stupende che potrebbero (e talvolta possono davvero) cambiare ciò che ci circonda, partendo dalle piccole cose o da piccoli atteggiamenti, che troppo spesso non vengono considerati importanti da coloro che decidono. Ma che allo stesso tempo invece lo sono eccome.

L’organizzazione TED e gli eventi indipendenti TEDx (comunque autorizzati da TED) permettono a queste “persone speciali della porta accanto” di avere alcuni minuti per presentarsi al mondo e di condividere il loro pensiero e le loro idee. Che meritano di essere di divulgate. 

Se non ci credete, guardate il sito dell’organizzazione TED (https://www.ted.com/), e degli eventi indipendenti TEDx autorizzati da TED (https://www.ted.com/tedx/events , in cui potete vedere in tempo reale gli eventi TEDx che si stanno svolgendo nel mondo. Oggi 19 luglio per esempio ce ne sono ben sette: quattro negli Stati Uniti, una in India, una in Brasile e una in Cina).

Se poi volete vedere in dettaglio chi ha parlato di cosa a TEDxArezzo 2016, potete andare sulla pagina ufficiale di TEDxArezzo 2016 nel sito di TED (https://www.ted.com/tedx/events/15464). Oppure anche nel sito ufficiale di TEDxArezzo (http://www.tedxarezzo.com), in cui trovate anche il mio profilo (http://www.tedxarezzo.com/portfolio/marco-lastri/)! :-)

Infine guardate qualche video dalla immensa library di TED Talks (https://www.ted.com/talks) e dalla ancor più sterminata collezione dei TEDx Talks (sopratutto il suo canale Youtube ufficiale:  https://www.youtube.com/channel/UCsT0YIqwnpJCM-mx7-gSA4Q …in cui troverete anche tutti i talk di TEDxArezzo 2016, che vi consiglio caldamente di guardare in blocco ;-) ).

E in questa epoca in cui sembra che un signor nessuno sia qualcuno solo perché è sempre in televisione e/o perché sono bravi solo a dare aria alla bocca (sì, parlo anche e sopratutto di certi politici e di certi manager), avere uno spazio in cui poter condividere col mondo le proprie idee non è davvero poco.

Juno & Jupiter, un incontro ravvicinato nello spazio

Ormai tutti immaginerete che non sono un compositore prolifico. Lo so.

In realtà invece lo sono e scrivo un sacco di musica, ma ho il difetto che non riesco mai finalizzare i brani. Per il fatto che non ho nessun contratto con qualche sedicente produttore (per fortuna), non ho dei tempi da rispettare. E se da un lato questo permette alla mia vena creativa una libertà totale, dall’altro mi fa rimettere le mani infinite volte sullo stesso brano. E quindi non mi decido mai a dichiarare “ok, questo è finito!”.

Per questo al momento ho in lavorazione almeno venti pezzi diversi, a vari stadi: dalla idea base fischiettata nel cellulare, all’abbozzo suonato al piano, agli arrangiamenti finali, e addirittura alla fase di ascolto (e riascolto, e riascolto… e riascolto in macchina) per qualcuno di loro.

Tuttavia oggi voglio pubblicare un brano intitolato “Juno & Jupiter”, che ho iniziato a scrivere l’anno scorso (quindi nemmeno troppo indietro nel tempo stavolta!), e che è dedicato all’incontro ravvicinato tra il pianeta Giove (Jupiter per gli anglofoni) e la sonda spaziale Juno. Incontro ravvicinato che avverrà tra il 3 e il 5 luglio prossimi.

La sonda Juno e Giove (Immagine di pubblico dominio da Wikipedia)

L’apppuntamento tra questi due amanti appassionati è atteso da più di cinque anni (dal lancio in orbita di Juno), ed è una appuntamento che per noi italiani è molto importante.

Perché a bordo della sonda Juno c’è un pezzetto di Italia (lo strumento JIRAM, oltre ai sensori stellari), anzi, un pezzetto di Campi Bisenzio (perché JIRAM è stati sviluppato da una meravigliosa squadra di persone delle vecchie “Officine Galileo” a Campi Bisenzio, azienda che oggi chiama “Leonardo”) .

E in quel pezzetto prodotto a Campi Bisenzio c’è pure un pezzettino del sottoscritto, perché ho fatto parte di quella squadra… e questo mi rende tremendamente orgoglioso.

Tutti i sacrifici che abbiamo fatto durante lo sviluppo dello strumento me li ricordo bene, e proprio per questo sono ancora più felice del risultato che siamo riusciti ad ottenere.

L’idea per la parte iniziale del brano mi venne cercando di riarrangiare in chiave jazz un pezzo piuttosto noto dei Tossic, storica band di metal demenziale della provincia di Pisa (http://www.tossic.it/), intitolato “Birra” (grazie ai mitici Ale e Asma per l’amicizia e per l’ispirazione!!).

L’arrangiamento jazz di Birra è ancora in corso ma da quelle prime note improvvisate ne scaturirono subito altre che pian piano ho iniziato a dividere in vari movimenti, ognuno ispirato a una fase della missione di Juno nel suo viaggio verso Giove.

Come sempre nel brano ho suonato tutti gli strumenti, reali e virtuali. E tra quelli reali stavolta ho usato anche due strumenti prodotti dal sottoscritto (anzi, dal mio blog tecnologico Garretlabs: https://garretlabs.wordpress.com/): il Meeblip SE Reborn (riedizione tutta italiana modificata e overclockata del celebre sintetizzatore monofonico opensource Meeblip SE) e il Rockit Reborn M1 (un altro spettacolare monosynth open source, RockIt che ho riprodotto e modificato in varie parti).

Di entrambi i sintetizzatori ho parlato con immensa gioia alla conferenza-evento TEDx Arezzo 2016 (a cui sono invitato per parlare di come sia possibile “hackerare la musica”)… se volete vedere il mio talk al TEDx Arezzo, ecco qua il video!

Comunque, tornando a bomba, alla fine il brano Juno & Jupiter è diventato una minisuite di circa dieci minuti. Dieci minuti di rock progressivo strumentale elettronico, che spero vi piacerà.

Ma, prima di salutarvi, vorrei fare una dedica speciale a un amico che ho avuto la fortuna di conoscere lungo il mio cammino artistico e con cui ho avuto l’onore e il piacere di scrivere e arrangiare musica. E che purtroppo non c’è più.

Questo ragazzo, che si chiama Mario e che era il mastermind del bellissimo progetto musicale TBP (http://www.tbpmusic.com/web/ ), era un grandissimo compositore e musicista professionista, ma era anche appassionato di fantascienza. Un anno fa, dopo aver ascoltato il mio brano “Don’t stop (dreamin’)” (che trovate nella sezione download del sito), mi chiese se mi andava di comporre e produrre qualche brano prog insieme a lui. Lo abbiamo fatto davvero, sentendoci quasi tutti i giorni su Facebook e scambiandoci le parti registrate via email e su Dropbox. E nel mentre abbiamo anche parlato di satelliti, di pianeti e del mio lavoro.

Per me quella di poter collaborare, seppur a distanza, con lui, è stata un’esperienza artistica e umana meravigliosa, che non dimenticherò mai. Non ho infatti mai incontrato in altri musicisti professionisti la stessa forza d’animo, la stessa fucina di idee, la stessa grinta, la stessa professionalità e serietà di Mario.

Io da lui ho davvero imparato moltissimo, anche cose che poco hanno a che fare con la musica ma molto più con la vita.

Ciao Mario, molto probabilmente in questo momento starai guardando da vicino l’arrivo di Juno su Giove. Ecco, questa mia canzone voglio dedicarla a te.

Buon ascolto e buon viaggio a tutti voi.

 

 

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I can’t stop (dreamin’). E non posso smettere nemmeno di suonare.

E’ passato più di un anno da quando ho messo online per il download l’ultimo brano. E credetemi, non è stato facile. Perché nel frattempo ho continuato a scrivere musica, a registrarla e a suonarla.

Il fatto è che nel frattempo ho ri-iniziato a collaborare con le persone vere, e non solo con le macchine: in particolare io e l’amico di sempre Fabiano (già con me negli Entwined e nella DSB) abbiamo deciso di rimetterci in pista con un progetto che è davvero interessante e che sta coinvolgendo anche Eros Fromm (tastierista dello storico gruppo metal fiorentino Wyxmer) e Davide La Rosa (batterista della grandissima prog-metal band genovese Daedalus). Poi sono stato chiamato a far parte di una band davvero forte, composta da giovani e bravissimi musicisti (Pascal, Alessio, Fulvio e Tommaso). In questo caso l’obiettivo era quello di suonare dal vivo i brani scritti dal leader chitarrista del gruppo (Pascal). Dei brani davvero energici…ovviamente guitar-oriented e in stile Joe Satriani prima maniera. Che dire? nei primi due live abbiamo tirato fuori una grande energia….e penso che ne vedremo ancora delle belle. :-)

Maglietta dei Goblin, synth vintage (Roland D20) e bandana nera del periodo Entwined: è l’ora di tornare a suonare dal vivo con la band di Pascal!

In più nel frattempo ho iniziato ad autocostruire sintetizzatori e altre apparecchiature per la musica: ho assemblato diversi synth ibridi di Mutable Instrument, di Audiothingies e di Xavier Xoxse . Come si dice: l’appetito vien mangiando…e allora da lì alla progettazione e alla autoproduzione vera e propria (con tanto di produzione industriale dei circuiti stampati) il passo è stato breve. Quindi con il mio marchio tecnologico Garretlabs (nato dal mio blog garretlabs.wordpress.com, dedicato alle idee hardware e software open source) ho iniziato a produrre diavolerie elettroniche per aiutare i musicisti a fare ancora più rumore: pedali delay e chorus per chitarristi, noise generator, cravatte midi ( :-) ) …e adesso sto per ultimare il mio primo synth digitale polifonico!

Al lavoro su una cravatta MIDI…foto della Monica!

In più ho contribuito a far fare ancora più casino al grandissimo Ale Mazza (il cantante dei Tossic, storica band toscana di metal demenziale… che ascolto fin da quando ero ragazzino in prima liceo!!!!) con la progettazione e la realizzazione di un particolare noise generator: il Mazzulator! :-D

Il Mazzolator (modifica dello SparkPUNK di Sparkfun) durante lo sviluppo…notate il cd di ispirazione!

In tutte queste cose nate nell’ultimo anno sono riuscito (come scrivevo all’inizio) anche a scrivere e registrare diverse cosette. E oggi ve ne regalo una!

Il pezzo che andrete ad ascoltare (sempre se lo vorrete ascoltare ;-) ) è una minisuite strumentale decisamente new prog… nello stile degli IQ di metà degli anni 80. Questo brano era nato come un pezzo che voleva mettere in evidenza tutte le cose negative che la classe politica italiana odierna sta insegnando al mondo intero. In particolare volevo raccontare in musica di come sia facile in Italia fare politica, attraverso solo discorsi e bugie; di come gente improponibile, incapace e raccomandata possa presentarsi alle elezioni (e vincerle). Volevo anche parlare di alcune persone in particolare…

Poi però, riascoltando il pezzo nel mix “raw” insieme alla Monica, lei mi fece notare che in realtà questa musica le stava trasmettendo un messaggio positivo e motivazionale. Di quelli che ti spingono a darti da fare per migliorare le cose (o anche solo te stesso). E forse aveva ragione.

Allora io cambiai un po’ di cosette nell’arrangiamento (parecchie per la verità).

E così oggi questo brano trasmette anche a me un messaggio positivo.

E vorrebbe trasmetterlo a tutte quelle persone che sono stufe di gentaglia che chiacchiera e basta, che ci piglia per i fondelli, che ci ruba soldi in modo legalizzato e che poi di nascosto mortifica ogni cosa in cui in pubblico dice di credere.

Vorrebbe trasmetterlo ad alcuni studenti universitari (che ho conosciuto personalmente in questi anni) che meriterebbero molto di più dei mille euro al mese  che qualche approfittatore offrirà loro per orari di lavoro iniqui.

Vorrebbe trasmetterlo ai miei amici che sono in cassa integrazione, che non trovano lavoro pur meritandoselo molto più di altri, che vengono sfruttati attraverso sottili e legali ricatti dai propri datori di lavoro, o che, stanchi e demotivati, se ne vanno all’estero per realizzare loro stessi e i loro sogni.

Vorrebbe trasmetterlo anche a tutte le persone che ormai sono qui, e devono lottare ogni giorno contro le ingiustizie e contro la burocrazia.

Questo pezzo è per tutti loro. E per tutti voi che vorrete ascoltarlo.

Noi possiamo davvero cacciare tutti i parassiti che ci comandano ad ogni livello e ci fanno  la morale pur essendo molto peggiori di noi. Ovunque siano, ovunque si nascondano e qualunque ruolo ricoprano. Noi vogliamo una classe dirigente che sia migliore di noi. Non peggiore né uguale a noi, ma migliore.

Buon ascolto amiche ed amici. Questo è “I can’t stop (dreamin’)”. Come sempre ho suonato tutti gli strumenti (tra cui uno dei miei synth autocostruiti: lo Shruthi 1 Polivoks modificato) e ho fatto tutte le programmazioni. Il mix non è definitivo, ma a me non dispiace per nulla… e quindi ve lo faccio ascoltare.

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Waves: l’alternanza degli alti e bassi della vita

Chi non muore si rivede, care amiche e cari amici!
…E’ che io c’ho un sacco di progetti in ponte, non ultimi tutti quelli di Garretlabs (http://garretlabs.wordpress.com). E’ un sito di idee hardware e software open source (quasi come la mia musica!), e vi invito a visitarlo… chissà, qualche mi idea potrebbe interessarvi! ;-)

Ma oggi, finalmente, dopo un sacco di impegni per Garretlabs, riesco finalmente a mettere online per il download gratuito (come sempre sul mio sito) un nuovo pezzo strumentale, che si intitola Waves.
Con questo brano ho tentato di descrivere quei giorni che iniziano bene, in cui ti alzi -come si dice- col piede giusto, e per qualche ora sei sereno.
Poi, magari a causa di qualche rompipalle (sul lavoro o altrove) o peggio, di brutti imprevisti, vieni buttato talmente giù che non riesci nemmeno a fare i gradini di casa per buttarti sul divano.
…Ma ho anche tentato di descrivere quei giorni che sono il viceversa di quanto scritto finora: quando ti alzi e hai già il morale a pezzi, e poi capita qualcosa di bello e ti ritrovi a chiederti come mai prima stavi così male.
Credo (forse in modo piuttosto banale, lo capisco) che ogni giorno sia un’alternanza di umori alti e bassi, dovuti principalmente a “fattori esterni”, spesso indipendenti dalla nostra volontà.
E poi questi umori sono amplificati e/o attenuati dai “fattori interni”, cioè dai nostri singoli caratteri, dalle esperienze pregresse, dall’educazione ricevuta ecc.
Credo che queste “onde” (da qui il titolo Waves) facciano parte della nostra vita, e non essere trasportati dalle onde sarebbe come non-vivere, sarebbe non avere emozioni.
Un mare calmo è sicuro per la navigazione, ma nessun romanzo sarà davvero interessante se lo racconterà. Siete d’accordo?
Lo Sturm Und Drang della vita non è sempre un male se si è dei marinai esperti.
E se non lo si è, è la vita stessa che ci insegna il mestiere, volenti o nolenti. ;-)

Ok, basta con la filosofia e torniamo allle parti tecniche del brano.
Waves è un brano di rock progressivo principalmente elettronico, come nel mio stile.
Di durata medio-lunga (sui 7 minuti e mezzo), ha vari cambi di atmosfera e (secondo me) un bel finale con un assolo di guitar simulator che ha un po’ lo stile dei classici “solo” ariosi di Nick Barrett” dei Pendragon.
Questo è uno dei rari brani che ho scritto, suonato, arrangiato, registrato e mixato in appena due giorni. Ma non mi sembra un brutto risultato, spero che la pensiate come me dopo averlo ascoltato!Forse il mix è un po’ grezzo, con il basso piuttosto in evidenza…ma mi piace l’impatto decisamente “live” che ha.
Nel pezzo ho suonato il piano (…strano ma vero!), i sintetizzatori, il guitar simulator, il basso, ho programmato alcune parti di batteria…mentre altre le ho suonate per la prima volta interamente dal vivo (…e aggiustate poi in postproduzione :-) ) con la mia batteria elettronica Alesis DM-7 (nuovo acquisto del mio studio!).

Vi lascio alle mie “onde”, sperando che il loro ascolto vi trasmetta delle belle sensazioni.
Buona navigazione care amiche e cari amici, e non dimenticatevi il giubbetto di salvataggio! ;-)


PS: nel frattempo ho tenuto anche un seminario multimediale (fatto cioè di miei racconti e commenti assolutamente personali, intervallati da video d’epoca) sul rock progressivo alla Scuola di Musica Dario Vettori di Firenzuola.
Se aveste voglia di replicare questo evento in altre occasioni (feste paesane, cicli seminari, scuole di musica ecc.) scrivetemi tranquillamente, che l’indirizzo lo conoscete! :-)

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The Rebirth: il mio disco del 2003

Rieccomi qui,carissime e carissimi,stavolta per regalarvi  il download di un disco intero, impacchettato in un bel file zip. Un disco d’annata (che compie dieci anni proprio in questi giorni), e anche un po’ “dannato” (si fa per dire eh… :-) ).

Correva comunque l’anno 2003 in cui pubblicai “The Rebirth”, un disco che raccontava in musica i miei due anni precedenti. Due anni di sofferenze interiori e di disperazione che mi avevano spinto a rimettermi in gioco, a ricominciare da zero. Nella vita e nella musica. E il risultato di questa ricerca interiore e tecnica fu appunto The Rebirth, la rinascita. La mia rinascita.

La cover del ciddì, forse troppo ottimistica… :-)

Nonostante gli intenti il disco appare oggi al mio ascolto troppo freddo, con un mixaggio insuffciente e con le parti di batteria troppo piatte (tranne in alcuni episodi sporadici), ma lo reputo ancora oggi, per i motivi “laterali” di cui sopra, una delle cose più importanti che abbia mai prodotto.

Nel 2002 avevo realizzato un disco di cover rock e pop intitolato “Rumori di Fondo” (in cui ripresi in mano il microfono dopo secoli, e che spero di pubblicare presto su questo sito…), e a cavallo tra il 2002 e il 2003 un EP a tiratura limitatissima che conteneva alcune cover onestamente imbarazzanti (il titolo del cd era “Lastri Lithium”, e se ne avete una copia siete fortunati…mhhhh, forse :-) ) e avevo iniziato ad usare qualche ammennicolo tecnico nuovo, soprattutto per sfogare i miei pensieri nella musica.

In primis registrai il disco con un registratore digitale a quattro tracce della Yamaha, che aveva la caratteristica di usare come supporti i famigerati minidisc data e di salvare le tracce direttamente in mp3 a 128 kbit …che bellezza! :-) Poi avevo iniziato a usare per la prima volta dei synth virtuali che giravano sul mio vecchio catafalco di pc (un Amd K7 ormai perso nei gorghi del tempo). E poi soprattutto avevo introdotto nel mio “staff” due collaboratori di tutto rispetto: un Roland JD800 (attualmente in manutenzione) e una Korg Trinity V3 (che è ancora oggi il mio hardware principale).

Il sottoscritto ai tempi di The Rebirth, con i miei principali collaboratori…

Il risultato di questo rinnovamento tecnico  si riversò su The Rebirth, un concept (quasi del tutto) strumentale elettronico che raccontava appunto i miei due anni precedenti, con l’aggiunta di ben due bonus track: una reinterpretazione per piano e voce, fin troppo autoreferenziale, del mio primo pezzo (“Venerdì Notte”) scritto nel 1993, e un brano per solo pianoforte dedicato a San Padre Pio (“Certe volte capita di sentire il profumo dei fiori”), che suono spesso ancora oggi. Il disco conteneva poi come parte integrante quella che divenne la colonna sonora ufficiale del forum della comunità digitale di Lithium (www.lithium.it, ancora online ma non più attivo), e vide la partecipazione alla voce delle mie amiche Letizia Vitale e Raffaella di Bari. Nel 2008 ho riarrangiato,risuonato e cantato in prima persona il brano originalmente interpretato da Letizia…e lo pubblicherò a breve su questi stessi schermi! :-)

Il cd venne accolto piuttosto bene e recensito dignitosamente sul sito Escursioni Musicali dell’amico critico Francesco Fabbri, e sulla mitica webzine dedicata al rock progressivo Arlequins.it . Inoltre venne anche esposto e messo in vendita nel leggendario negozio di musica underground di Firenze Super Records grazie all’interessamento e al supporto di Nicola “Nick” e Giampiero.

Vabbè, come al solito mi sono dilungato anche troppo…e voi vi sarete annoiati a morte. Quindi vi lascio con le note di copertina originali copia-incollate da The Rebirth… e sopratutto al download di questo ciddì. Che come sempre, è una parte importante di me, carne e sangue della mia anima. Buon ascolto!

marco lastri {the rebirth} — orginal credits

  • one voice (intro)
  • in the darkness
  • soliloquy
  • desperation
  • people of lithium
  • brainwash
  • waiting
  • internal cold fusion
  • the rebirth
  • two voices (outro)

Bonus tracks:

  • una volta nella vita (capita di sentire il profumo dei fiori)*
  • venerdì notte (live 2003)**

*: this is a special bonus track dedicated to San Padre Pio. **: this is first time this song is recorded from 1993.

- executive production by marco lastri.

- this album © 2003 by marco lastri and morphmusic. all the tracks written, arranged and played by marco lastri.

- marco lastri plays the following instruments and softwares (in addition to the voice): korg trinity v3, roland jd800, akai k1000, yamaha dd12 digital percussion, soft synths and soft sequencers.

- special guests: letizia vitale (voice on “waiting”) and raffaella di bari (female voice on “two voices”)

- digital recording made by lastri on the yamaha md4 digital multitrack recorder.

- cover concept and graphics by m.l.

 Additional Notes:

- the rebirth is my rebirth. after a long time period of darkness, the music starts once again to play my heart, to beat my temples, to fill my lungs. and I live again. five years to write a disc is a very long time, but during this period my inspiration and my sentiments have been doubtful. finally, now this is the right time, the right place, the right music.

-during this new musical adventure I looked for the critics and the encouragement of my group components (lorenzo, fabiano, serena and barbara) and the magical voices of letizia and raffaella, because every rebirth is very difficult without true friends.

- the friends who contributed to this cd without playing instruments are all the same, but they are always the best: elena, gualtiero, marisa, cherry, gianni, francesco, alberto, elena, letizia, raffaella, silvia and all the lithean people.

the rebirth is dedicated to the memory of my only real uncle maris.

sincerely, marco l.

 

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La Stanza delle Parole v2.0: la metamorfosi di un pezzo attraverso otto anni della mia vita

Nella vita si cambia.

Da un momento all’altro tutto quello che sembrava il tuo mondo ti crolla addosso e ti lascia sulla pelle e nella carne dolore e ferite. E così cambiano le priorità, cambiano le idee, i punti di riferimento. E ci trasformiamo in qualcuno di diverso,capita sempre qualcosa del genere secondo me (o perlomeno penso sia una cosa molto comune).

Il brano che vi presento oggi ha subìto questo processo assieme a me, e la sua metamorfosi ha preso un lasso di tempo di otto anni circa. La prima versione del pezzo infatti vede la luce nel lontano 2000, col titolo di “La Stanza delle Parole”.
Nasce per piano e voce, con un testo sdolcinato tra Federico Moccia  e i Lunapop, e se ci ripenso oggi mi fa rotolare dal ridere… :-D
Nel 2005 lo ritrovo registrato (in modo pessimo) in una musicassetta. E penso che quel testo ci sta proprio male, sembra scritto da un ragazzino.

Ma la musica (o meglio, la sequenza armonica) è buona. Potrebbe essere riutilizzata, anche se non so come. Fatto sta che cestino al volo il testo, butto via la cassetta, riregistro la parte di pianoforte senza voce (stavolta in digitale, sul mio vecchio pc), e tutto finisce lì.

Nel 2008 stavo lavorando a “Eve” (sì, proprio quel concept album che sembra proprio destino che io non riesca a concludere mai …per tutta una serie di motivi, ma forse sopratutto per pigrizia e per eccesso di perfezionismo), quando ritrovo in quel vecchio hard disk (il pc che lo ospitava nel frattempo era defunto) la base di piano di “La Stanza delle Parole”, e penso di poterne ricavare un bel finale elegiaco e sinfonico per “Eve”.

…La splendida copertina di Eve, dipinta dall’ amico e artista Alvaro Allegri

Basta solo buttare nel cestino anche quel pianoforte moscio, sostituirlo con un bel loop elettronico, aggiungere Mellotron, un solo di Minimoog e synthbass, nonché una bella parte di batteria “cattiva”. In più aggiungo una parte iniziale che col vecchio brano non c’entra nulla, giusto per rendere il tutto ancora più strano e articolato.

Così “La Stanza delle Parole” diventa “The Words Room”, un brano diviso in due parti ideali chiamate con i sottotitoli “Hope” e “Eve’s Awakening”. Ed è così che oggi vi propongo questa metamorfosi”totale” di un mio pezzo.

Come è cambiato lui dal 2000 al 2008, così sono cambiato io. Provate pure a immaginare come doveva essere per piano e voce….E pensate che per fortuna adesso è così. ;-)

Buon ascolto!

PS: la versione per solo piano e per piano e voce non esistono più. A meno che qualcuno di voi non abbia un bootleg (assolutamente rarissimo, ve lo assicuro!) ;-)

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Monica

Oggi voglio dedicare questo mio post a Monica.

Nella mia vita, prima di incontrare la Monica, ho fatto tanti errori. E forse non mi sono comportato molto bene, ho deluso gli altri e me stesso. A loro e a me stesso chiedo scusa.

Tanto tempo fa vivevo in un limbo appiccicoso in cui dovevo sempre rotolarmi per respirare, per vivere. Potessi tornare indietro non rifarei molte cose di cui oggi mi vergogno, ma sono certo che l’unica cosa che rifarei una,dieci, cento volte sarebbe quella di rivivere la mia vita degli utltimi cinque anni assieme a Monica.

E’ lei che mi ha ispirato a cercare di essere migliore giorno dopo giorno, a cercare di essere autocritico, positivo e a non fermarmi alle apparenze.

Qualunque critica mi venga mossa, nella musica, sul lavoro e in ogni altra situazione, non mi tange più, davvero. …Perché ogni critica non può essere tanto forte quanto quelle che mi faccio ogni giorno da solo, per cercare di essere migliore.

E questo grazie all’energia, al buonumore, alla forza d’animo e alla capacità di sorridere  e di togliermi di dosso i brutti pensieri che ha la mia Monica.

Per lei scrissi tanto tempo fa (era il novembre 2008) una canzone…forse semplice ma scritta per lei con il cuore e con tutta l’anima.

Per dirle che le volevo bene, che l’amavo e che le sarei rimasto accanto per tutti i giorni a venire.

Buon ascolto cari amici e care amiche. E sopratutto buon ascolto Monica…this is only for you.

 

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The BioMass: Un brano inedito per i vostri (nostri) momenti duri

Era l’aprile 2008.

E tante cose nella mia vita dovevano cambiare. E tante cose poi sono cambiate.

Avevo conosciuto nel corso di quell’anno due persone speciali che erano state le mie guide attraverso un percorso di studio ad ostacoli, di quelli duri, di quelli che durante il periodo dici “ma chi me lo fa fare”. Queste due persone (che si chiamano Elvira e Paola) ricevettero in quei giorni una brutta notizia lavorativa. Sì, dì quelle notizie che oggi ti fanno passare alla televisione come  “normali”, perché qualche politicante parla a vanvera e dice che il “posto fisso è noioso”. Mavaffanculo.

Io allora scrissi, suonai e registrai solo per loro un pezzo tosto: The BioMass. Un bel rock elettronico grintoso, che doveva dare la carica. E che sopratutto doveva dimostrare che ero al loro fianco in quel momento. The BioMass doveva finire in EVE, ma penso che oggi serva più su questo sito.

Quindi oggi questo brano, riveduto e leggermente rielaborato lo dedico ai miei amici e alla mie amiche che hanno passato da poco o stanno passando dei brutti periodi. Ci sono dei brutti periodi di tipo diverso: c’è chi è appena stato operato di una cosa grave e per fortuna si sta riprendendo ma ancora non è al top, c’è chi ha qualche problema fisico di troppo, c’è chi, dopo tanti progetti e sacrifici si ritrova solo con un pugno di sabbia in mano, c’è chi nonostante si impegni al massimo con tutta lavolontà non riesce a trovare un lavoro stabile che gli permetta di ripigliare fiato,c’è chi perde qualcosa d’importante troppo presto.

Perché il mondo è pieno di merda, di tipo diverso e con diversi livelli di galleggiamento, e una canzoncina (seppur tosta e groovy) serve a poco. Serve a darti un po’ di ritmo e a farti sapere che qualcuno ha pensato a te mentre la scriveva o la riarrangiava.

Quindi: Lucia, Mau, Henry, Fabianz & Miri, Sergio & Patrizia : questo pezzo oggi è sopratutto per voi, ma è anche per tante altre persone che conosco… ed è anche per Monica e me.

Questo è il link per scaricarlo (ma lo trovate anche nella sezione Download):


PS: come sempre il mio ritratto è opera di Monica!

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Welcome to my new site + basta con l’ inglese (+ un brano quasi inedito) !

Ciao a tutti e a tutte.

Dopo tanti anni ho deciso di rinnovare il mio sito personale, in cui raccogliere la mia musica, i miei video e un po’ tutte quelle cose che mi fanno guadagnare un sacco di tempo. Sì perché quando uno ha una passione e cerca di portarla avanti con sacrificio, impegno e voglia di migliorare non è mai tempo perso…è tutto tempo guadagnato secondo me (ma soprattutto secondo Franco, un uomo incredibile che ho conosciuto qualche tempo fa e che purtroppo non c’è più…) .

In fin dei conti bisognava cambiare approccio al “personal ueb”…perché oggi c’è il “ueb duepuntozero” di cui tutti si riempiono la bocca. Io ho iniziato a usare internet ai tempi di Video Online, della Smau di Milano, di Linux che non era Ubuntu (anzi…non era proprio nulla perché era uno schermo viola), dei modem a 14.4 bps. Insomma, quello era il “ueb zeropuntozero”, ed era certo più facile mettere su un sito personale.

Oggi invece con WordPress ci sono un sacco di nomi nuovi: SEO, HTML5, CSS, PHP, CGI…. quanta roba Santiddio! E pensare che a me interessa solo raccontarvi cosa faccio nei angolini “artistici” della mia vita, sperando che ad almeno qualcuno di voi queste cose possano interessare.
Tutto qua. Ed ecco perché ho deciso di tornare a un sito web in italiano: perché nella Grande Rete duepuntozero c’è fin troppo inglese, e troppo poco italiano.

Vabbè… Bando alle ciance che c’è tanta musica da suonare. Io ne ho suonata e registrata tanta in questi ultimi anni. Forse troppa, e per questo non sono riuscito a concludere un disco che da tanti anni è la “sottile linea rossa” della mia musica. Un concept album intitolato Eve…che prima o poi concluderò, lo giuro!

La copertina di “Eve”, opera di Alvaro Allegri

Oggi però vi presento, tanto per entrare nel vivo e per inaugurare virtualmente il sito, un brano inedito di prog elettronico strumentale, intitolato Morpho_sys. Un nome che è un omaggio ai vecchi sistemi DOS di una volta (sui quali iniziai tanti anni fa a comporre i miei primi pezzi elettronici), ma sopratutto al mio vecchio gruppo Morphosys, nel quale suonai nel 98-99 e con cui scrissi i pezzi originali che ho raccolto e attualizzato in questa minisuite di 13 minuti. Nel brano ho suonato i synth, il piano e le tastiere (ovvio), ma anche il synthbass, ho programmato le parti di batteria…e per la prima volta ho usato il guitar simulator! Poi mi sono occupato del mixaggio e del mastering.

Gli autori dei pezzi originali sono quindi (oltre al sottoscritto)  gli altri componenti dei Morphosys: Lorenzo Corsani, Fabiano Vezzosi, Stefano Del Corona, Patrizia Morelli. La minisuite si compone di quattro parti:

  • Un Mese a Natale (parte 1 e 2)
  • Vita
  • New York
  • Mainframe

che sono i titoli dei brani originali. Chiaramente ogni parte è stata riarragiata/risuonata/elaborata/risciacquata in Arno dal sottoscritto. Tra l’altro sia New York che Mainframe vengono pubblicate per la prima volta qui oggi (perché purtroppo il gruppo si sciolse prima di metterle in piedi in una versione decente), e Mainframe non lo avrei nemmeno aggiunto se Lorenzo non avesse tirato fuori da un suo “archivio segreto” (grande Lore!) una registrazione pirata di allora del pezzo! :-)

Qui sotto potete scaricare e condividere gratuitamente l’MP3 a 192Kbs. La licenza per il brano è la Creative Commons.

Questo è solo il primo di alcuni pezzi che via via metterò a disposizione per il libero download e ascolto. Troverete il brano anche nella sezione “Download” del sito.

A presto!

PS: il ritratto in apertura è stato fatto da Monica!

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…Let the music play!

Benvenuti nel mio nuovo sito web. Che, ahimé, è ancora in piena costruzione.

Che però quando sarà pronto sarà pieno di cose sulla mia musica, sui miei video e su tante altre cose (recensioni di film belli & brutti… & bruttissimi, miei pensieri ecc.)

Però se mi conosco (e se mi conoscete) sapete bene che per un bel po’  questo sito sarà in costruzione…perché tempo ne ho sempre poco.

Siccome il solito banner di work in progress per i siti web non mi piace…vi lascio la bellissima copertina del primo disco dei Kraftwerk. Che è un capolavoro… e sembra un banner da work in progress! :-)

Marco